Il nuovo numero de “Il 996”, la nostra rivista ufficiale, è online! È possibile scaricarlo gratuitamente qui!
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“Il 996” 1-3/2021 è in rete
L’ultimo numero della nostra rivista è scaricabile gratuitamente dalla pagina “Il 996”.

“Il Belli”, “il 996” e i volumi promossi dal Centro Studi sono in rete
Nel 2021 è stato avviato un programma di digitalizzazione dei volumi promossi dal Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli a partire dalla sua fondazione. Le monografie, consultabili in forma integrale e gratuita, saranno periodicamente caricate nella pagina Libri. Ad oggi sono disponibili i seguenti titoli:
- Benedetto Micheli, Povesie in lengua romanesca, Edizione critica a cura di Claudio Costa, Edizioni dell’Oleandro, 1999.
- Stefania Luttazi, Lo Zibaldone di Giuseppe Gioachino Belli. Indici e strumenti di ricerca, Roma, Aracne, 2004.
- Le lingue der monno, a cura di Claudio Giovanardi e Franco Onorati, Roma, Aracne, 2007.
- Giulio Vaccaro, Un libbro va, uno viè. Bibliografia della letteratura romanesca dal 1870 al 2000, Roma, Aracne, 2007.
- Belli e l’archeologia, a cura di Ilde Consales e Gabriele Scalessa, Roma, Aracne, 2011.
- Giuseppe Gioachino Belli, Mia vita, a cura di Davide Pettinicchio, Foligno, Il formichiere, 2020.
Si sta procedendo, parallelamente, alla digitalizzazione della nostra rivista: i numeri de “Il Belli” e “il 996” già in rete si possono scaricare gratuitamente dalla pagina “il 996”.

Incontro al Teatro Valle – 17 novembre 2021
Cari amici,
mercoledì 17 novembre alle ore 16 ci incontreremo nel foyer del teatro Valle per presentare il libro con il quale il nostro Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli ha voluto segnare la ricorrenza del centocinquantesimo anniversario della nascita di Trilussa: un libro curato dal massimo studioso del poeta romano, il nostro Claudio Costa, nel quale dodici studiosi hanno ognuno affrontato uno dei dodici libri di Trilussa.
Grazie sempre dell’affetto e della simpatia con cui ci seguite, e a presto incontrarci per un altro appuntamento.
Il Presidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli
Marcello Teodonio
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CENTRO STUDI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI
In collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale
IL 996 DA ROMA ALL’EUROPA
a cura di Marcello Teodonio
Paolo D’Achille – Alda Spotti presentano il libro
“E seguito er cammino cor destino in saccoccia”
Trilussa libro per libro
a cura di Claudio Costa
Editore Castelvecchi 2021
letture di Gemma Costa
mercoledì 17 novembre 2021, ore 16,00
foyer teatro Valle
ingresso consentito nel limite di 30 posti
per prenotarsi cliccare sul link https://forms.gle/j4fJ9Fz5pPsq3Byu6
è consentita una prenotazione per ciascun partecipante
GREEN PASS OBBLIGATORIO da esibire all’ingresso
coloro che non fossero in possesso di certificazione verde Covid-19 non avranno accesso alla sala – per maggiori informazioni consulta le linee guida del Teatro di Roma.
si può seguire l’evento in diretta collegandosi al sito: https://meet.garr.it/trilussalibroperlibro
la registrazione dell’evento sarà resa disponibile entro il 20 novembre sul sito del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli: www.centrostudibelli.it

Convegno di studi sull’Epistolario di Giuseppe Gioachino Belli – 27 novembre 2019, 21 gennaio e 18 febbraio 2020
Cari amici,
in occasione dell’uscita dell’Epistolario (1814-1837) di Belli, a cura di Davide Pettinicchio (Macerata, Quodlibet, 2019), il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli propone un convegno di studi articolato in tre incontri dedicati alle lettere belliane e alle prospettive di ricerca aperte dalla scrittura epistolare ottocentesca.
Il primo incontro si svolgerà mercoledì 27 novembre alle ore 17 presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Gli altri due si terranno al teatro Argentina il 21 gennaio e il 20 febbraio 2020.
Vi aspettiamo!
Il Presidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli
prof. Marcello Teodonio
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Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Teatro Argentina
CONVEGNO DI STUDI
“Mio caro Checco, ti scrivo ma non so quello che ti dirò”
L’epistolario di Giuseppe Gioachino Belli
27 novembre 2019
ore 17-19
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
- Giulio Vaccaro, “Mi confermo vostro affezionatissimo”. Scritture epistolari nell’Ottocento romano
- Marcello Teodonio, Le lettere come fonte della vita di Belli
- Eugenio Ragni, Le lettere di Belli come testo letterario
- Davide Pettinicchio, “Bellino mio”. Le lettere del conte Francesco Maria Torricelli
21 gennaio 2020
ore 17
Teatro Argentina
- Laura Biancini, Le lettere di Belli come testi da lettura scenica
18 febbraio 2020
ore 17
Teatro Argentina
- Rita Fresu, Belli epistolografo: dalla lingua letteraria alla lingua comune
- Leonardo Lattarulo, Le lettere come laboratorio dei sonetti
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Scheda del volume
– 1300 pagine;
– 597 lettere di Belli, di cui 150 completamente inedite;
– le lettere sono presentate in edizione critica;
– sono riportate anche, in forma completa o parziale, circa 500 lettere dei circa 100 corrispondenti;
– di tutte queste lettere, di Belli e dei suoi corrispondenti, si è lavorato sugli originali;
– il lavoro di ricerca si è svolto a Roma (Biblioteca Nazionale Centrale; Archivio Storico della Banca Unicredit; Archivio di Stato; Biblioteca Apostolica Vaticana; Biblioteca Museo Teatrale Siae), Bologna (Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio), Firenze (Biblioteca Nazionale Centrale), Forlì (Biblioteca Comunale Aurelio Saffi), Fano (Biblioteca Federiciana), Fossombrone (Biblioteca Civica Passionei), Pesaro (Biblioteca Oliveriana), Macerata (Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti), Spoleto (Archivio di Stato);
– è stato inoltre possibile visionare i documenti custoditi negli archivi privati degli eredi di Belli, di Amalia Bettini e di Antonio Lazzarini.

Incontro al Teatro Argentina – 24 maggio 2019
Cari amici,
Padre Pietro Pirri (1881-1969) è stato uno studioso gesuita che si è interessato a molti argomenti: architettura gesuitica, massoneria, rapporti Stato-Chiesa nell’Ottocento, in particolare sulla Questione romana, arte minore umbra, ecc… Tra le sue varie pubblicazioni figura anche la cura alla prima edizione della Battaglia del Pian Perduto, un poemetto eroicomico in ottave in dialetto umbro-marchigiano su uno scontro armato tra Norcini e Vissani avvenuto il 20 luglio 1522. Nell’incontro che faremo il 24 maggio al teatro Argentina, alle ore 17, il testo sarà spiegato dal nostro socio Elio Di Michele e da Egildo Spada, e interpretato dal nostro Maurizio Mosetti.
Vi preannunciamo anche che il nostro prossimo incontro si svolgerà giovedì 30 maggio alle ore 16 alla Biblioteca di storia moderna e contemporanea, via Caetani 32, dove parleremo della Repubblica Romana, di cui quest’anno si celebra il 170esimo anniversario.
Un caro saluto a tutti
MarcelloTeodonio

Incontro all’Istituto Nazionale di Studi Romani – 13 dicembre 2018
Cari amici,
giovedì 13 dicembre, alle ore 16, nella prestigiosa sede dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, presenteremo la nuova edizione dei sonetti di Belli, curata da Lucio Felici, Pietro Gibellini, Edoardo Ripari (Einuadi 2018, 4 v.).
All’incontro, che organizziamo nella forma della tavola rotonda, parteciperanno Pasquale Stoppelli e Claudio Costa, e una gruppo di giovani studiosi di Belli: Kevin De Vecchis, Herbert Natta, Davide Pettinicchio, Giulio Vaccaro.
Nell’occasione sarà possibile comprare i quattro volumi, peraltro con una favorevole condizione di acquisto.
Vi aspettiamo
Marcello Teodonio
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Istituto Nazionale di Studi Romani
Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli
Giuseppe Gioachino Belli, I sonetti
a c. di Lucio Felici, Pietro Gibellini, Edoardo Ripari
Einaudi editore, 2018
saluto di Gaetano Platani, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani
13 dicembre 2018 tavola rotonda
o Pasquale Stoppelli, ricordo di Lucio Felici
o Claudio Costa
o Kevin De Vecchis
o Herbert Natta
o Davide Pettinicchio
o Giulio Vaccaro
coordina Marcello Teodonio
saranno presenti Pietro Gibellini ed Edoardo Ripari

Incontro al Teatro Argentina – 11 dicembre 2018
Cari amici,
martedì 11 dicembre, alle ore 17, alla sala Squarzina del teatro Argentina, per i nostri incontri ci sarà la presentazione del libro di Elena Polidori Amatrice non c’è più. Ma c’è ancora (Neri Pozza, 2018). Si tratta di una ricostruzione in presa diretta degli eventi legati al terribile terremoto avvenuto ad Amatrice nella notte del 24 agosto 2016.
Il libro prende le mosse dalla citazione di un testo (ancora oggi inedito) di Giuseppe Gioachino Belli, il quale intorno al 1820 aveva trascritto una serenata ascoltata appunto ad Amatrice.
Il libro sarà in vendita, e si ricordi che il ricavato sarà devoluto per la ricostruzione di Amatrice.
A parlarne saranno l’autrice, Elena Polidori, e il nostro Enrico Meloni, che ci parlerà del valore di questo testo belliano.
Vi aspettiamo!
Marcello Teodonio
*******CENTRO STUDI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI
IL 996 DA ROMA ALL’EUROPA a cura di Marcello Teodonio
presentazione del libro
Amatrice non c’è più. Ma c’è ancora
di Elena Polidori, Neri Pozza, 2018
ne parlano
Enrico Meloni: Giuseppe Gioachino Belli “amatriciano”
Elena Polidori: “Il vaso piegato”. Il terremoto di Amatrice
letture di Stefano Messina
martedì 11 dicembre 2018, ore 17,00
Teatro Argentina, largo di Torre Argentina 52
ingresso libero fino ad esaurimento posti

Nuovo volume – G. G. Belli. La commedia romana e la commedia celeste
Giuseppe Paolo Samonà, G. G. Belli. La commedia romana e la commedia celeste, Roma, Il cubo, 2017
Questo fondamentale studio di Giuseppe Paolo Samonà su Giuseppe Gioachino Belli vide la luce quasi mezzo secolo fa ma, inspiegabilmente, passò quasi inosservato. Forse il poeta romanesco era all’epoca per lo più considerato ancora “un minore”, forse l’approccio dello studioso era troppo innovativo rispetto ai tempi o forse troppo fuori dal coro, fatto sta che il volume ebbe scarsa risonanza critica.
Solo oggi che Belli è considerato pressoché unanimemente un grande della letteratura non dialettale ma italiana, emerge appieno tutta la sagacia di Samonà: la sua acutezza nel suggerire approfondimenti tuttora inediti e originali chiavi di lettura per interpretare non solo i sonetti ma anche l’uomo, la puntuale analisi della critica belliana coeva, la stigmatizzazione di ogni superficialità o banalizzazione della poetica di Belli, difetto in cui incorrevano – e incorrono – spesso molti “letterati” ingannati dall’apparente semplicità dei versi.
Giuseppe Paolo Samonà (Palermo 1934-Roma 1996) è stato ordinario di letterature comparate presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, docente di lingua e letteratura italiana presso l’Università nazionale di Mogadiscio e l’Université de Montréal, comparatista, slavista, traduttore e poeta. Per alcuni anni lavora nella redazione de «l’Unità», ma ne è espulso nel ’63 perché considerato “dissidente”. Nello stesso anno fonda con Giulio Savelli la casa editrice Samonà e Savelli, divenuta punto di riferimento per i movimenti giovanili a cavallo del ’68 e un vivaio per giovani intellettuali e politici.
Tra i suoi scritti più importanti si ricordano, oltre alla monografia su Belli (1969), quella su Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, i Racconti, Lampedusa (1974), considerata fondamentale dagli studiosi dello scrittore siciliano, e il saggio Letteratura e stalinismo (1974).
Studioso di lingue e culture slave e di problemi della traduzione poetica, nel 1981 traduce poesie di S. Esenin, mentre i suoi contributi per la Storia della civiltà letteraria russa, diretta da M. Colucci e R. Picchio, escono postumi nel 1997.
Nel 1986 pubblica una raccolta di proprie poesie, Le sette vite.

Nuovo volume – La presenza di Dante nei testi di Giuseppe Gioachino Belli
Angelica Fedeli – Marcello Teodonio, La presenza di Dante nei testi di Giuseppe Gioachino Belli, Roma, Il cubo, 2017
Volume realizzato grazie al contributo del MiBACT.
Giuseppe Gioachino Belli mette al centro della propria ispirazione il modello supremo di Dante, la cui fortuna proprio nella prima metà dell’Ottocento stava diventando fondamentale per la costruzione dell’identità nazionale: nella Roma papalina attraversata dalle contraddizioni di una cultura che faceva i conti con l’enorme eredità del passato, classico e classicista, e le moderne esigenze di realismo e di spirito critico, Belli dedica a Dante una parte importante dei propri studi, come testimonia la presenza di riflessioni e di approfondimenti dell’opera dantesca che si sviluppano per tutto l’arco della sua vita.
Maestro di forma (il volgare nella sua essenza di lingua fondante), modello di percorso esistenziale (l’esilio, la coerenza estrema, la vita come viaggio di conoscenza), poeta convinto della fondamentale importanza della letteratura come costruzione della coscienza individuale e collettiva, Dante diventa così per Belli il punto di riferimento della sua ispirazione, che poi riesce a tradurre con la novità sconcertante del sonetto in dialetto.
Questo libro riporta, corredandole con un ampio commento, tutte le occorrenze in cui Dante viene citato negli scritti di Belli: gli appunti sulla Commedia, che sono del tutto inediti, cui sono stati aggiunte tutte le citazioni tratte dallo Zibaldone, dalle lettere, dalle altre prose, e quelle presenti nelle poesie in dialetto e in italiano.