Tutti gli articoli di Maria Rosaria

il 996 – Belli da Roma all’Europa. “Roma sul Mississipi”

Cari amici,

riprendiamo i nostri appuntamenti pomeridiani mensili.

Il primo incontro di quest’anno si svolgerà giovedì 23 gennaio alle ore 16.00 alla sala Squarzina del teatro Argentina.

Avremo come protagonista Max Paiella che ci accompagnerà in un originale viaggio di musica e parole tra blues e canzone popolare.

Vi aspettiamo!

Il Presidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli

Marcello Teodonio

Roma sul Mississipi

Il blues e la canzone popolare di Roma: allegria e disperazione

di e con Max Paiella

Il blues è la musica che parla di storie popolari e d’amore, di dolore e di fatica, di speranza e di disperazione. E in questo trova sintonie e concordanze con la canzone popolare italiana. Max Paiella ci accompagnerà in un viaggio in cui si troveranno sintonie del blues con la canzone popolare italiana – e in particolare romana -, la sua sguaiataggine e la sua eleganza, la sua disperazione e la sua forza di resistenza.

giovedì 23 gennaio 2025, ore 16, sala Squarzina, Teatro Argentina

Ingresso libero

Premio “Giuseppe Gioachino Belli” per la miglior tesi di laurea di studi dialettali. III edizione (2025)

Il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli bandisce un premio per la migliore Tesi di Laurea Triennale e la migliore Tesi di Laurea Magistrale riguardanti l’analisi linguistica o letteraria di un dialetto o di un autore dialettale, discusse in Università italiane o straniere nell’ultimo triennio (dunque nel corso degli anni solari 2022, 2023 e 2024).

I premi sono rispettivamente di 300 e 700 euro. Alle tesi premiate e a quelle ritenute meritevoli di segnalazione sarà garantita una pubblicazione in forma di articolo nella rivista del Centro Studi («il 996»).
Sono ammessi lavori in italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo.
Ogni partecipante dovrà presentare la tesi in formato PDF e allegare un curriculum vitae (max 2000 caratteri). I lavori devono essere inviati esclusivamente via pec al Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli all’indirizzo centrostudiggbelli@legalmail.it entro il 31 gennaio 2025.
Gli elaborati saranno valutati da una commissione composta da studiosi di letteratura e di dialettologia. La Commissione sarà nominata dal Consiglio Direttivo del Centro Studi.
Le decisioni della giuria saranno rese note entro il 21 aprile 2025. La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi avranno luogo a Roma, in concomitanza delle celebrazioni belliane del 7 settembre 2025.
La partecipazione al concorso comporta l’accettazione integrale del presente bando scaricabile in basso.

Per informazioni più dettagliate si può scrivere agli indirizzi: davide.pettinicchio@gmail.com;
giulio.vaccaro@unipg.it.


Roma, 30 dicembre 2024

Il Presidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli
Marcello Teodonio

“La strada è lunga ma er deppiù l’ho fatto”. Trilussa

Nell’ambito della rassegna La lingua della veritàLa letteratura in romanesco da Belli ai giorni nostri a cura del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli giovedì 14 novembre ore 17.30 la Biblioteca Valle Aurelia ospiterà l’incontro La strada è lunga ma er deppiù l’ho fatto. Trilussa con Claudio Costa e le letture di Gemma Costa.

Conosceremo da vicino Carlo Alberto Camillo Salustri detto Trilussa, poeta, scrittore, giornalista, vissuto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, particolarmente noto per le sue composizioni poetiche in dialetto romanesco.


Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili. 
Non mancate!

«Er tormento de la scola»

Il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli, la Fondazione Ernesta Besso e la Fondazione Camillo Caetani presentano:

«Er tormento de la scola» – L’educazione nei testi e ai tempi di Belli

Roma, Fondazione Camillo Caetani, via delle Botteghe Oscure 32, 19 novembre 2024

Il progetto educativo di riferimento di Giuseppe Gioachino Belli è quello reso esplicito in una sua lettera del luglio 1829 in cui chiedeva a Michele Viale (Uditore della Nunziatura Apostolica a Lucerna) se in Svizzera ci fossero “stabilimenti pubblici” capaci di formare “un fanciullo romano, destinato dal padre a divenire, per quanto le felici sue disposizioni lo consentano, Uomo religioso e non superstizioso, amico più dell’onore che della riputazione, coraggioso e non temerario, franco e non impertinente, obbediente e non vile, rispettoso senza adulare, emulatore senza invidia, giusto, leale, vegeto, agile, amabile, dotto, erudito: insomma un uomo da riuscire la compiacenza de’ genitori e l’esempio de’ concittadini”. Un progetto educativo davvero complesso e ricco, che, secondo Belli, le strutture educative romane non potevano svolgere. Questa esigenza si colloca dentro una sua approfondita ricerca di questioni psico-pedagogiche su testi antichi e moderni, classici ed europei, testimoniati dalle note del suo Zibaldone, da passi di lettere, dai sonetti romaneschi.

Il convegno ricostruisce la situazione pedagogica dello Stato Romano inserendolo all’interno delle riflessioni e del dibattito sulla scuola e l’educazione nell’Ottocento italiano ed europeo.

I sessione – L’educazione a Roma nell’Ottocento (presiede Davide Pettinicchio), ore 9

1.   Lorenzo Cantatore, Continuità e discontinuità nell’istruzione di base dalla Roma pontificia a Roma capitale;

2.   Paolo D’Achille, Il dialetto nella scuola postunitaria: una malerba da estirpare o una piattaforma su cui costruire l’italofonia?

3.   Hilda Girardet, Le scuole dell’Agro Romano.

            Coffee break

4.   Francesca Rosati, “Ma lo scànnolo grosso è nne le fijje”. Formare le fanciulle del popolo nella Roma pontificia;

5.   Matilde Esposito, “È la festa d’er zanto bbianco e nnero, che ffa li libbri, e cchi li legge, arrosto”. Censurare per educare nella Roma di Belli;

6.   Martina Ludovisi-Giulio Vaccaro, “Chene imparato t’hanno queli maestri ar seminario?”. La pedagogia dell’Ottocento in Alessandro Barbosi.

II sessione – Belli e l’educazione (presiede Laura Biancini), ore 15

1.   Ludovica Saverna, L’educazione giovanile di Belli. Roma tra collegio, accademie e università;

2.   Elio Di Michele, “Er giorno che impiccorno Gammardella”. Pedagogie popolari e antipedagogia nell’opera di Belli.

            Coffee break

3.   Luigi Giuliani, I luoghi dell’educazione di Ciro: Belli a Perugia;

4.   Marcello Teodonio, “Scola santa! E chi è che t’ha inventato?” Pedagogia e scuola nei sonetti di Belli.

In chiusura:

“Poi comincia er tormento de la scola”. Scuola, insegnanti, allievi nei sonetti di Belli, con Stefano Messina e Chiara Bonome.

Comitato scientifico: Marcello Teodonio, Laura Biancini, Elio di Michele, Luigi Giuliani, Martina Ludovisi, Davide Pettinicchio, Giulio Vaccaro.

Vi aspettiamo il 19 novembre 2024 a Roma, alla Fondazione Camillo Caetani, via delle Botteghe Oscure 32!